l'appartamento ha tutti i comfort, tv , lavatrice, climatizzatore,bagno, camera matrimoniale dalla quale si accede ad una terrazza esterna vista mare, ha una terrazza attrezzata, dove si può cenare, con una vista mozzafiato del mare e di capo palinuro, l'abitazione è situata nel centro di pisciotta, ha ingresso indipendente, a pochi passi, poste, farmacia, supermercato, macelleria e diversi ristoranti e pizzeria.
cordialità
Il borgo di Pisciotta conserva la sua struttura medioevale. Dall'alto il Palazzo marchesale Pappacoda domina il borgo, mentre tutto intorno sono disseminate le piccole case in pietra tra vicoli stretti e tortuosi. Da segnalare è la chiesa parrocchiale dedicata ai Santi Apostoli Pietro e Paolo, che ospita al suo interno tele preziose risalenti al periodo della sua costruzione nel XVI secolo. Ad est dell’abitato, nella zona detta del “Pendino”, una strada lastricata, chiamata La Chiusa, conduce fino a Marina di Pisciotta, località balneare di rilievo dove ancora oggi viene praticata l’antica pesca delle alici con la menaica, elette a Presidio Slow Food e assolute protagoniste della Festa del Pesce che si tiene a fine Giugno. Tra le spiagge c'è quella sabbiosa di Pietracciaio, mentre verso Ascea e verso Palinuro, si stendono alcune spiagge caratterizzate da ciottoli bianchi, tra cui le spiagge di Torraca, Gozzipuodi e Acquabianca. Quest’ultima chiamata così per il fondale basso e sabbioso che rende l’acqua cristallina; altre, a sud verso Palinuro, sabbiose, come quelle di Ficaiola e Gabella, più di due chilometri di spiaggia, a tratti libera e a tratti attrezzata .
Il Telegraph ha raccolto le 21 mete che nessuno penserebbe mai di visitare, italiani compresi, e che invece meriterebbero di essere visti. Al primo posto della classifica del giornale britannico c’è Marina di Pisciotta, un borgo della provincia di Salerno in Campania che conta meno di 3mila abitanti.
Pisciotta fa parte del Parco nazionale del Cilento e Vallo di Diano. Le caratteristiche case color pastello si trovano nei vicoletti che si snodano per tutto il paese. Seguendo un percorso obbligato, si sbuca in piccole piazze dove è ancora possibile incontrare gli uomini del luogo che si dilettano giocando a carte oppure osservando tutto ciò accade intorno a loro. Un luogo d’altri tempi, come forse ce ne sono tanti in Italia.
Ma Pisciotta è diverso. Il villaggio si è sviluppato intorno alla cima di una bassa e ripida collina prospiciente il Mar Tirreno, sui cui fianchi scorrono due torrenti, il Fiori e il S. Macario.
Le prime ipotesi sulle origini di Pisciotta sono collegate alla distruzione di Troia. Nel 650 a.C. i troiani, sfuggiti all’incendio e alla distruzione della città, approdarono sul lido ionico, dove fondarono Siri. Gli abitanti di Siri avanzarono poi verso Ovest, seguendo l’ampia valle del fiume Sinni, fino al lago e al monte Sirino (che da essi presero il nome), in quella che oggi è Lagonegro. Si spinsero poi fino al Tirreno, sul lido dell’odierno Golfo di Policastro. È qui che fondarono la colonia di Pixous. Nel 194 a.C. la Pixous greca divenne la Buxentum romana e nel 915 nacque Pisciotta.
In soli 4 chilometri racchiude molti degli elementi che rendono unico il Cilento: oltre al mare cristallino di Marina di Pisciotta, un entroterra incontaminato, storia e tradizioni. Vista dal mare Pisciotta emerge tra gli ulivi, è custodita da altre colline a destra e manca e si affaccia su un piccolo golfo. Il grazioso borgo medievale è quello che è stato meglio conservato in tutto il Cilento. I palazzi nobiliari e la Chiesa madre sono difesi da tutti gli altri antichi edifici di pietra.
Il miglior punto di partenza per visitare il borgo è la grande piazza Raffaele Pinto, tutt’ora centro culturale e sociale del villaggio. Salendo gli scaloni si arriva al primo punto panoramico, la piazzetta del Cannone: una piccola terrazza sospesa apre la vista sui tetti delle case e sulle colline che costeggiano il fiume Fiore. Proseguendo ci si trova ai piedi del Palazzo marchesale settecentesco, eretto dalla famiglia Pappacoda, feudatari del paese. Di notevole interesse architettonico sono il portale e l’imponente scalone di pietra arenaria, oltre agli archi a tutto sesto e alla facciata. Il Palazzo, che ospita la Biblioteca comunale, si affaccia direttamente sulla distesa di ulivi secolari che degradano verso il mare fino al piccolo porto turistico.
Più avanti si può ammirare un altro palazzo nobiliare, il Palazzo Francia, affacciato su una piazzetta molto cara ai pisciottani perché dedicata a un medico benefattore, Michelangelo Pagano. Scendendo per via Pendino, si scoprono i resti dell’antica chiesa romanica del 1200 e la minuscola Cappella della Mercede, cara ai pescatori che ringraziavano la Vergine al ritorno dalla pesca. Vicino alla Cappella si trova il Palazzo Vescovile dei Lancellotti, e, poco più in fondo, il Palazzo Ciaccio. Insomma, questo borgo regala un’interessante escursione nel Medioevo. Ma pochi – stranieri e anche italiani – lo conoscono.