Perché diventare host? Per vari motivi. Ma quello più significativo è indubbiamente l'interazione con persone di diverse culture provenienti da tutto il mondo.
Essere un host è come viaggiare rimanendo fermi, sono i racconti e le esperienze delle persone che ti fanno viaggiare. Cosi da questo pensiero è nata l'idea di intraprendere questa attività.
Il mio obiettivo è creare una connessione vera con gli ospiti, provare e far provare belle vibrazioni, lasciando loro bei ricordi da portarsi dietro per il resto della vita.
E le primissime cose per creare un bel ricordo alla fine sono le cose più semplici: una camera confortevole e pulita, un letto comodo, un bagno funzionale, gentilezza e disponibilità. Venire nella struttura che gestisco non è altro che questo: sentirsi a casa.
Ovvio, l'occhio vuole la sua parte, per cui ho scelto una bella casa, una casa che fino ai primi anni 90 apparteneva alla famiglia Gucci, una dimora ricca di storia, un'oasi di pace e tranquillità immersa nella natura.
Poi il valore aggiunto lo danno sempre le persone, i loro modi di fare, il loro approccio, la loro passione, la loro voglia di far star bene gli altri. Si può avere anche una casa bellissima ma se poi si è dei pessimi host non può funzionare.
Per me come host non esiste sensazione più appagante di vedere il sorriso dalle persone quando varcano la soglia della mia casa dicendomi che torneranno sicuramente o che si ricorderanno per sempre di me.